La Natura Prima
Certificazioni Green e Consapevolezza.
Così sono stati scelti gli enti più importanti i termini di certificazioni e di riconoscimenti per conferire al progetto un importante sostegno.
Bureau Veritas
Bureau Veritas è un’azienda francese di rilevanza mondiale nella valutazione ed analisi dei rischi legati alla qualità, all’ambiente, alla salute, alla sicurezza e alla responsabilità sociale (riassunte dalla sigla QHSE-SA, dall’inglese Quality, Health, Safety, Environment and Social Accountability).
Il gruppo fornisce servizi di valutazione di conformità e certificazione negli ambiti della qualità, della salute, della sicurezza, dell’ambiente e della responsabilità sociale in tutti i settori, sia pubblici sia privati, dall’industria ai servizi.
Le sue principali attività consistono nell’ispezione, nella verifica e certificazione di beni ed impianti, progetti, prodotti e sistemi, in riferimento a standard interni, a norme obbligatorie e volontarie a livello nazionale ed internazionale, per fornire un rapporto di conformità.
GreeniTop
GREENiTOP® è un progetto rivolto a professionisti del settore “GREEN Buildings”, che raggruppa aziende italiane in possesso di prodotti con caratteristiche certificate “green”.
Con il termine “green” s’intendono quei manufatti con requisiti ambientali internazionalmente riconosciuti, ad esempio secondo la norma ISO14020 Environmental labels and declarations – General Principles, e a cui fanno riferimento i principali protocolli di certificazione di sostenibilità degli edifici e normative nazionali.
In seguito all’attestazione di queste caratteristiche attraverso una verifica della specifica documentazione, viene concesso in uso il “GiT Product Badge”, per identificare, con un codice univoco ricercabile nel portale, il prodotto.
Ogni codice identificativo inoltre, fa riferimento ad un attestato, in cui vengono descritte le performances ambientali del prodotto o famiglia di prodotti analizzati, offrendo così un potente strumento di marketing per le aziende, in un panorama saturo di etichette green fai da te.
Il processo di analisi e di attestazione, viene garantito da un Advisor indipendente, attraverso il proprio personale qualificato e nel rispetto della normativa UNI CEI EN ISO/IEC 17024 “Conformity assessment – General requirements for bodies operating certification of persons”.
GREENiTOP® opera come una sorta di “assistente virtuale”, per professionisti legati al settore del Green Buildings, in cerca di aziende italiane con prodotti aventi attestazioni e caratteristiche “green” richieste da sistemi di rating internazionali, con particolare riferimento al sistema di rating LEED™, ma anche FSC, PEFC, GreenGuard, Geca etc.
Inoltre ogni prodotto GiT sarà visibile anche all’interno dell’applicazione GreeniTest, sviluppata grazie alla collaborazione con GreenDesignLabPlus dell’Università di Ferrara.
Alpi Apuane un territorio da salvaguardare e da conoscere in tutte le sfaccettature; il marmo una risorsa concreta, un bene territoriale che va capito e rispettato. Da Canova a Michelangelo i più grandi scultori mai esistiti sono passati da questo territorio per trovare materia e ispirazione.
I marmi delle Alpi Apuane sono probabilmente il materiale lapideo più conosciuto al mondo. Sono state riconosciute fino a 14 varietà merceologiche, raggruppate secondo le loro caratteristiche in 5 gruppi: marmi bianchi, marmi brecciati, marmi grigi e venati, marmi cipollini e marmi storici.
L’inizio dell’escavazione di marmo nelle Apuane è ben testimoniata in epoca romana, ma recentemente, alcuni studi hanno confermato la lavorazione di questo marmo anche in epoca pre-romana che veniva utilizzato per manufatti funerari. Una prima attività di escavazione intensiva è stata registrata durante il I secolo a.C., infatti, in conseguenza di un forte rinnovamento dell’architettura pubblica e privata di Roma ci fu un notevole incremento della produzione di marmo che veniva estratto, per la maggior parte, da cave poste presso i fondovalle dei quattro principali bacini marmiferi del carrarese (Bacino di Boccanaglia, di Torano, di Miseglia e di Colonnata).
All’epoca tutte le fasi dell’attività estrattiva erano già accuratamente programmate e pianificate: il materiale estratto subiva una prima lavorazione direttamente in cava, mentre i detriti di scarto erano adoperati per costruire le “vie di lizza” sulle quali venivano fatti scendere a valle i blocchi di marmo.
Oggi il numero di cave attive nelle principali aree estrattive (Carrara, Massa, Lunigiana, Garfagnana e Versilia) è di 143, di cui 100 concentrate nel bacino di Carrara. La mole di materiale estratto in blocchi si attesta intorno ai 400.000 metri cubi annui, impiega circa 6.000 addetti e rappresenta il 70% del PIL provinciale nonché uno dei settori di maggior rilievo e prestigio dell’economia del centro Italia. Altra importante linea di business consiste nella produzione del carbonato di calcio, materia prima fondamentale per la produzione di plastiche, gomme, pneumatici, isolanti, vernici, colle, carta, prodotti chimici, farmaceutici, cosmetici e nell’edilizia.